Sarebbe necessario vedere la stratigrafia esatta x calcolare il peso della parete. In genere le pareti a telaio complete e finite, incluso il cappotto + serramenti + vano tecnico interno + accessori, pesano sui 60-70 kg/mq. Si tratta di pareti che hanno uno spessore finito di circa 32 cm. Se fosse così sarebbe corretto.
Nel calcolo consideri le pareti come un carico lineare. In caso vi siano carichi concentrati della copertura (per es. il colmo che grava sulla parete), allora consideri, per sicurezza, il carico concentrato agente direttamente sulla soletta.
Il raggiungimento di una classe REI 120 è demandato praticamente ai cartongessi con caratteristiche antincendio. Pesi e costi dipendono molto da quale sistema, proposto dal suo fornitore, si vuole adottare.
Coloro che producono in fabbrica prodotti o sistemi costruttivi.
Perché l'assemblaggio avviene in cantiere utilizzando prodotti certificati all'origine, come avviene, ad esempio, per un tetto realizzato con travi certificate.
Ovviamente no, ma il pannello utilizzato in cantiere deve essere certificato.
Rientra nel caso precedente: il pannello realizzato in fabbrica deve essere certificato, cioè soggetto alla ETAG 007.
Ovviamente no, ma il pannello utilizzato in cantiere deve essere certificato, secondo una ETA ad hoc.
Se costruisce la parete in fabbrica deve essere certificato, se la costruisce in cantiere è soggetto alla ETAG 012.
Quesito in merito ad un progetto finalizzato alla realizzazione di un edificio residenziale di 4 piani fuori terra, per un totale di 12 alloggi oltre ad una piccola ludoteca di circa 150 mq inserita nel corpo di fabbrica al piano terra. Il sistema costruttivo prescelto è il platform frame.
Ci siamo posti il problema della tenuta antincendio del fabbricato consultando anche il comando provinciale dei Vigili del Fuoco (la zona di edificazione è nel Comune di Pisa) ma abbiamo avuto delle risposte che ci hanno lasciato un po' perplessi. In particolare, ci è stato confermato che le strutture del fabbricato dovranno avere resistenza al fuoco R60 come previsto per gli edifici residenziali. Negli ultimi atti normativi in materia però, sembrerebbe che il legno impiegato in veste strutturale entra a far parte del carico d'incendio e che quindi la resistenza al fuoco richiesta diventa R90. Consultando varie aziende e manuali relativi al sistema platform frame abbiamo visto che i montanti delle pareti portanti vengono irrigiditi e confinati all'interno di due pannelli di OSB. Ci chiediamo se sia possibile ottenere certificazioni antincendio per tale tipo di parete e sia giusta la nostra interpretazione della norma, prevedendo una resistenza R90 anziché R60.
Se costruisce la parete in fabbrica deve essere certificato, se la costruisce in cantiere è soggetto alla ETAG 012.
L'altezza antincendi si misura dal piano viabile adiacente fino al davanzale della finestra del piano abitabile più alto, corrispondente, in pratica, all'altezza che può raggiungere l'autoscala dei VVF verso il piano più alto.
Solitamente, 4 piani non raggiungono i 12 m di "altezza antincendi", tuttavia, se dovessero superarli, allora è corretto il valore R60.
Il fatto che a piano terra vi sia una ludoteca (che generalmente viene assimilata ad attività scolastica), fa scattare l'obbligo di separazione REI 120 fra la ludoteca ed il resto dell'edificio, valore da applicare però soltanto alle strutture di separazione.
In ogni caso, non è scritto da alcuna parte che: se l'edificio è di legno, allora bisogna aumentare di 30 minuti. Pertanto, ritengo sia una prescrizione arbitraria, ma a mio avviso corretta e condivisibile.
Per gli edifici non esiste una certificazione antincendio della parete o del sistema costruttivo: le prestazioni di resistenza al fuoco dell'edificio derivano dal calcolo strutturale al pari delle prestazioni di resistenza simica o resistenza al vento, vale a dire sono legate alla costruzione e richiedono uno specifico calcolo del fabbricato stesso (non della parete).
Termine tecnico | Traduzione |
---|---|
board asse | tavola di legno |
concrete slab | solaio di fondazione |
eave | gronda |
header | traverso superiore |
joist | travetto, travicello |
rafter | travetto di copertura |
ridge | colmo |
sill | davanzale |
sill | tavola di rivestimento |
sole plate | corrente di fondazione |
stud | montanti di pareti in legno |
timber | legname da costruzione |
attic | soffitta, mansarda |
ceiling | soffitto |
penthouse | attico |
soffit | intradosso |
Il social housing è uno strumento politico, la cui funzione specifica, nei diversi Paesi europei, è di soddisfare i bisogni abitativi della popolazione che in termini di accesso e permanenza in abitazioni adeguate, sono a prezzi calmierati. In particolare, il social housing si rivolge a quei nuclei familiari i cui bisogni abitativi non possono essere soddisfatti alle normali condizioni di mercato, essendo al di sotto di determinate soglie di reddito.
Il Paese europeo con il più grande settore di affitto sociale o affitto sociale in conto vendita è l'Olanda, con una percentuale pari al 35%. Seguono Austria con il 20%, Danimarca 21%, Belgio 6%. I dati comunque sono incompleti.
A metà del secolo scorso il social housing nasce come iniziativa privata per provvedere alle precarie condizioni abitative dei lavoratori e degli studenti. Poi una nuova fase dello sviluppo del social housing vede invece i governi nazionali attivamente coinvolti e si apre dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando ingenti risorse vengono destinate alla ricostruzione.
Oggi in Italia siamo buoni ultimi, ma il Comune di Milano ha varato una iniziativa che porta il nostro paese al primo posto in Europa con un nuovo insediamento a struttura di legno che prevede la costruzione (in via Cenni, zona San Siro) di quattro palazzi di 9 piani. Anche il Comune di Firenze si appresta a varare importanti iniziative nel settore, utilizzando il legno strutturale.
Non è vero, ovviamente. Resiste ai terremoti ciò che è ben progettato per il sisma.
Il legno, l'acciaio, il C.C.A, hanno ciascuno le proprie peculiarità in termini di resistenza, elasticità e reazione alle sollecitazioni (alcuni materiali resistono meglio alla compressione, altri al taglio, alla flessione, alla torsione o a sollecitazioni composite.
Il legno però, nonostante abbia grande resistenza, pesa un quinto del cemento armato, ma possiede anche una elevata elasticità delle giunzioni parete-parete, parete solaio. Per questo motivo nazioni come il Giappone e gli Stati Uniti, progettano e costruiscono abitazioni a struttura di legno.
Nella costruzione di capannoni industriali le travi del tetto non sono mai semplicemente appoggiate alla struttura portante, ma sempre incernierate. Mentre nell'uso del C.C.A. è spesso uso comune affidarsi al peso proprio nei punti di giunzione fra elementi orizzontali ed elementi verticali perpendicolari al terreno. Quando si scatenano forze orizzontali, cioè parallele al terreno, la resistenza dovuta all'attrito fra pilastri e travi non è più sufficiente. Pertanto è opportuno incernierare anche il C.A.
Nelle nuove costruzioni ed in particolar modo nelle opere di ristrutturazione, siano esse di carattere civile o industriale, la realizzazione di un corretto vespaio aerato per il miglioramento delle condizioni termo igrometriche dell'edificio e per un incremento del benessere abitativo percepito dagli occupanti, risulta oggi una soluzione tecnica progettuale interessante e largamente utilizzata.
Il vespaio aerato o ventilato consiste nell'interporre uno strato di camera d'aria al di sotto della stratigrafia di solaio del piano terra. Tale soluzione però necessita fin dalla fase di progettazione l'osservanza di alcune buone norme di posa in opera, affinché non si producano nel tempo effetti indesiderati che invalidino il suo utilizzo o che portino nel tempo ad un decadimento dell'efficienza tecnica del vespaio. Maggiori saranno le prestazioni che si vorranno ottenere e maggiori saranno poi gli accorgimenti per i particolari costruttivi.
Il pacchetto vespaio - aerato - pavimentazione rappresenta il piede della costruzione, parte integrante dell'intero corpo di fabbrica che oltre ad assolvere funzioni di resistenza di tipo strutturale, deve garantire buoni livelli di trasmittanza termica, limitazione dei fenomeni di condensa interstiziale, risalite di umidità dal sottosuolo, inerzia termica, accumulo di calore ed eventuali dispersioni di radon, che in alcune zone tali gas risalgono dal terreno diffondendosi nella struttura attraverso i locali.
Tecniche di posa in opera

Durante la fase di getto, affinché questo non vada ad intasare la cavità aerea posta sotto i moduli prefabbricati, in particolare se si usano malte autolivellanti, si devono prevedere sui bordi a confine con la struttura, la posa di speciali moduli "ferma getto" al fine di mantenere integro il cavedio. L'areazione di tale strato d'aria viene garantito dalla posa in opera di canalette in plastica affogate o all'interno dei setti murari in cemento o all'interno delle murature di tamponamento lungo i bordi esterni dell'edificio ad una altezza di circa 60 - 80 cm dal pavimento esterno.
Per garantire una buona ventilazione del vespaio, si deve prevedere in rapporto alla superficie di pavimento da ventilare, un adeguato numero di bocchette di prese d'aria, in quanto una sola di esse non sarà in grado di innescare un movimento d'aria al suo interno, raffreddandolo solamente. Potremmo quindi definire in linea teorica, che il numero minimo di bocchette da installare sia pari a due affinché si sviluppi un tiraggio naturale d'aria tipo "effetto camino" in grado di ricambiare i volumi d'aria del vespaio. In caso contrario, come già accennato, una sola presa d'aria comporterebbe un raffreddamento della stratigrafia di piano del solaio con la formazione interstiziale di condensa sul lato interno della struttura; ci troveremmo così ad avere una struttura che mal lavora termicamente sia durante il periodo invernale che durante il periodo estivo. Un numero adeguato al contrario di prese d'aria permette in inverno l'ingresso dall'esterno di aria fresca che riscaldandosi al suo interno fuoriesce per tiraggio dal vespaio portando con sé fuori l'umidità presente; in estate invece la ventilazione di aria fresca agevola lo smaltimento di calore, simile al comportamento di una parete ventilata.
Bisogna fare attenzione però a non posizionare a caso tali bocchette di areazione un po' dappertutto, ma posizionarle sui lati Nord e Sud dell'edificio e con una differenza di posa in altezza tra quelle a Nord (più alte) e quelle poste a Sud (più basse), in questo modo la ventilazione interna al vespaio è garantita. L'interasse orizzontale tra le bocchette può essere variabile, ma si consiglia di lasciare una distanza di circa 1 m tra di esse. Esternamente le prese sono rifinite e chiuse con griglie metalliche in rame o PVC.
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